Giornata pro immigrati
L'Altra Campagna va dall'altra parte
di Gloria Muñoz Ramírez
La Jornada
3 febbraio 2007
I provvedimenti razzisti contro i lavoratori immigranti e le loro famiglie negli Stati Uniti continuano a causare proteste tra la comunità latina, principalmente messicana, che lotta per i suoi diritti civili ed umani.
Questo fine settimana, a Richmond, Virginia, diverse organizzazioni convocano la Giornata per la giustizia dell’immigrato, al fine di respingere pubblicamente le nuove iniziative legislative anti-immigrati, le quali, se approvate, criminalizzeranno chi aiuta, trasporta o visita un clandestino (professori, sacerdoti, avvocati, dottori, organizzazioni comunitarie e di difesa dei diritti degli immigrati, così come parenti, amici o vicini che incontrino un clandestino, potranno essere processati come criminali).
La giornata di mobilitazioni promossa, tra altre organizzazioni, da Messicani senza Frontiere (MSF), membro attivo dell’altra campagna dall’altra parte, è per impedire che i legislatori approvino che si consideri un crimine risiedere in Virginia essendo sprovvisto di documenti; che si conferisca autorità alla polizia per fermare immigrati sprovvisti di documenti senza un mandato; il rifiuto di entrare nelle università a studenti sprovvisti di documenti; o esigere una prova di status legale ai genitori o tutori per potere iscrivere uno studente.
Secondo le informazione di MSF, rete di comunità autonome di immigranti con lavoro negli stati di Virginia, Maryland e Washington, DC, l’attuale giornata include quattro giorni di mobilitazioni iniziati questo venerdì 2 febbraio con un digiuno nel parco di Capitol Square. Per questo sabato è previsto un corteo da Monroe Park a Capital Square, azioni civili e culturali ed un rally; domenica prossima si svolgerà un evento ecumenico a Capital Square, e lunedì una consultazione pubblica nello stesso parco, una conferenza stampa, la conclusione del digiuno e l’inizio formale delle visite agli uffici dei legislatori.
La lotta, ovviamente, non comincia con questa giornata. I soprusi sono accumulati. Solo nel primo periodo del 2007, informa MSF, in contee e città come Culpeper, Manassas, Herndon, Prince Wiliam County e Fairfax County, sono stati approvati accordi affinché la polizia locale e gli ufficiali delle prigioni partecipino in attività che competono unicamente alla migrazione. Ora sono loro che sembrano autorizzati a “fermare ed investigare sullo status di una persona e eseguire la deportazione immediata dei clandestini; anche limitare l’accesso, includendo i bambini, ai servizi sanitari ed all’educazione, e sanzionare aziende o privati che impieghino, affittino o diano una casa ai clandestini”. Inoltre, denunciano, la polizia migratoria ha eseguito retate in aziende e quartieri, fermando decine di genitori che sono stati separati dai loro figli e probabilmente passeranno mesi in prigione prima di essere espulsi.
Partecipare a questa giornata, denunciare la situazione degli immigrati, diffondere e protestare è compito di questa e dell’altra parte.
(Traduzione Comitato Chiapas “Maribel” – Bergamo)
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