A rischio gli abitanti di quattro villaggi indigeni nella zona dei Montes Azules
Gli autori dell'attacco contro Viejo Velasco Suárez lanciano nuove minacce
di Hermann Bellinghausen
La Jornada
24 dicembre 2006
Davanti alle minacce proferite recentemente dalla Fundación Lacandona AC e dall’Organizzazione per la Difesa dei Diritti Indigeni e Contadini (Opddic), il Centro dei Diritti Umani Fray Bartolomé de Las Casas del Chiapas, ha sollecitato l’intervento della Commissione Interamericana dei Diritti Umani (CIDH) presso lo Stato messicano ed ha chiesto “ garanzie per evitare che si ripetano fatti di sangue come quelli di Viejo Velasco Suárez”, in novembre.
Il Centro Fray Bartolomé ha inviato alla CIDH informazioni su un documento pubblico intitolato Il volto della comunità lacandona sottoscritto dalla Fondazione Lacandona e dall’Opddic, recensito ieri da La Jornada, nel quale “si segnalano che diffamano e minacciano diverse organizzazioni civili, tra le quali questo centro, così come pure Miguel Ángel García Aguirre, dell’organizzazione civile Maderas del Pueblo del Sureste”.
Coloro che sottoscrivono detto documento, indigeni di filiazione priísta, si attribuiscono l’attacco perpetrato contro la popolazione di Viejo Velasco Suárez, del municipio ufficiale di Ocosingo, del 13 novembre, “ il che ha motivato che, su richiesta di questo centro, la CIDH apra un’indagine sollecitando misure cautelative e relazioni immediate allo Stato messicano”.
Dopo quel attacco, dove tre indigeni persero la vita, il Fray Bartolomé e diverse organizzazioni civili, tra le quali il Comitato di Difesa della Libertà Indigena Xi´nich e Maderas del Pueblo del Sureste, hanno dato vita ad una commissione civile di osservazione e si sono recati a Viejo Velasco Suárez e nelle sue vicinanze dal 14 al 18 di novembre.
“Alla conclusione di quella visita, abbiamo emesso tre relazioni su quanto osservato, come le testimonianze raccolte, sono state rese pubbliche” – dichiara il centro dei diritti umani.
“In contrapposizione, il 15 novembre, in una conferenza stampa convocata a nome della Comunità Lacandona, è stato reso pubblico un altro documento intitolato Beni Comunali Zona Lacandona, che disprezzava il nostro lavoro, sollecitando un’indagine su di noi ”.
Dell’analisi dei documenti citati, il Fray Bartolomé sottolinea “una situazione di minaccia e rischio latente che si merita un intervento urgente per garantire la vita e l’integrità fisica di diverse persone. Coloro che sottoscrivono i documenti Beni Comunali Zona Lacandona ed Il volto della comunità lacandona si attribuiscono l’attacco perpetrato contro gli abitanti di Viejo Velasco Suárez. Per cui hanno delle responsabilità nell’assassinio di Filemón Benítez Pérez, Antonio Mayor Benítez Pérez e María Núñez González. Inoltre sono implicati nella sparizione forzata di Mariano Pérez Guzmán, Miguel Moreno Montejo, Antonio Peñate Montejo e Pedro Núñez Pérez. Sono persone che hanno provato essere disposte a ricorrere all’uso delle armi e che ora minacciano di farlo di nuovo contro altre persone ed organizzazioni ”.
Secondo le denunce degli organismi civili menzionati, così come delle giunte di buon governo (JBG) zapatiste di Morelia e Roberto Barrios, i priísti si propongono di ripetere quanto fatto nel villaggio di Viejo Velasco Suárez, contro le comunità San Giacinto Lacanjá, Flor de Cacao, Ojo de Agua ed El Semental, come riferiscono esplicitamente.
Diffamano organizzazioni
Nell’ultimo documento reso pubblico dalla Fondazione Lacandona e dall’Opddic si diffama e minaccia i difensori di diritti umani, segnalando direttamente Xi´nich, il Fray Bartolomé e Miguel Ángel García Aguirre, coordinatore generale di Maderas del Pueblo del Sureste, come una parte dei “ veri assassini dei nostri compagni della comunità lacandona”.
Tenendo conto delle minacce ricevute e previa consultazione con gli altri, il Fray Bartolomé ha sollecitato la CIDH a richiedere allo Stato messicano di ampliare le misure cautelative per garantire l’integrità fisica e la vita degli abitanti di San Jacinto Lacanjá, Flor de Cacao, Ojo de Agua e El Semental che occupano parte dei Montes Azules “ e sono riferite da coloro che sottoscrivono le minacce, poiché detti villaggi possono essere oggetto di un attacco simile come quello che perpetrarono contro gli abitanti di ViejoVelasco Suárez”.
La ricerca degli scomparsi
L’organizzazione civile sollecita pure che si amplino le misure cautelative “per garantire l’integrità fisica e la vita dei membri delle tre organizzazioni civili menzionate, Xi´nich, Fray Bartolomé e Maderas del Pueblo del Sureste, ed in special modo si protegga la vita di Miguel Ángel García Aguirre e della sua famiglia ”.
L’organismo, presieduto da Samuel Ruiz García, vescovo emerito di San Cristóbal de Las Casas, ha concluso parlando della “urgenza di realizzare azioni pertinenti che permettano l’ubicazione delle persone scomparse durante l’attacco perpetrato del 13 novembre contro gli abitanti della comunità di Viejo Velasco Suárez ”.
(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)
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