Assemblea popolare e maestri spodestano Ulises nel Grido e pubblicano un manifesto
Le basi impediscono a maestri di restituire gli autobus come pattuito con la SG
di Octavio Velez Ascencio
La Jornada
16 settembre 2006
Oaxaca, Oax, 15 settembre - In un evento inedito nella storia di Oaxaca, per la prima volta un governatore non ha potuto lanciare il Grido popolare d’Indipendenza.
Dato il conflitto politico-sociale nello stato, sorto con la richiesta di destituzione del mandatario Ulises Ruiz Ortiz, in questa occasione il Grido è stato lanciato dal magistero oaxaqueño e dall’Assemblea Popolare del Popolo di Oaxaca (APPO), nell’antico palazzo di governo, che è stato convertito in museo.
Il movimento magistrale e popolare ha ritirato i suoi accampamenti e sgomberato la Piazza della Costituzione per permettere l’arrivo della gente, che poi non è intervenuta in massa viste le voci di un possibile intervento della polizia.
Oltre a lanciare il Grido, il magistero oaxaqueño e l’APPO hanno pubblicato il Manifesto del 15 Settembre, col quale hanno invitato la cittadinanza “a continuare nella lotta popolare e pacifica, fino ad arrivare alla destituzione” e in cui si dichiara “la proscrizione del governo di Ulises Ruiz Ortiz”.
Invitano a continuare a lottare per la costruzione di un governo popolare e democratico, per una nuova costituente ed una nuova costituzione, “fino alla costruzione del nostro grande stato libero e sovrano di Oaxaca, con un governo popolare e democratico”.
Come pure ad articolare e rafforzare tutte le organizzazioni della società civile nella lotta per costruire dal basso un potere popolare, una forza organizzata del popolo oaxaqueño che permetta di dare soluzione alle sue varie rivendicazioni.
Invitano, infine, ad avanzare per riattivare l’economia statale, il turismo e la convivenza armonica, così come a ristabilire la sicurezza cittadina, la pulizia, l’abbellimento della città, il regolamento del trasporto urbano ed un’agenda per la democratizzazione sociale e politica dello stato che implichi riforme legali, cambiamenti istituzionali, l’instaurazione di procedimenti innovatori, eccetera.
Nel Grido popolare d’Indipendenza ci sono stati slogan dedicati agli eroi che lottarono nel 1810, evviva a José Colmenares e Lorenzo San Pablo, morti durante il movimento, e slogan contro Ruiz Ortiz.
Durante il giorno, la sezione 22 del Sindacato Nazionale dei Lavoratori dell’Educazione, SNTE, ha sospeso la restituzione di 25 autobus del trasporto urbano che aveva accordato nel tavolo di negoziato col titolare della Segreteria di Governo, Carlos Abascal Carranza, per l’opposizione delle sue basi.
Il segretario di stampa e propaganda della direzione sezionale, Daniel Rosas Romero, aveva cercato di iniziare la restituzione delle unità nel presidio ubicato di fronte alla Procura Generale di Giustizia dello Stato (PGJE), ma praticamente è stato messo in fuga dai suoi compagni. “Non è nessuno per poter decidere. Il movimento è quello che decide”, ha spiegato una maestra.
Le unità sono utilizzate per bloccare le strade e gli accessi alle dipendenze statali ed anche per rafforzare le barricate.
I maestri, che partecipano al presidio di fronte alla PGJE, appartengono alle regioni della Mixteca e della Cañada ed hanno detto a Romero Rosas che ignoravano gli accordi, accusandolo di voler vendere il movimento. Hanno pure minacciato di sequestrare altri autobus del trasporto urbano se la commissione unica di dialogo, composta da membri della sezione 22 del SNTE e dell’Assemblea Popolare del Popolo di Oaxaca (APPO), “dichiara la resa il movimento”.
“Con Rueda o senza Rueda, Ulises se ne va!”, hanno gridato riferendosi al leader magistrale, Enrique Rueda Pacheco.
Di fronte a quanto succedeva, tanto nella PGJE come nel palazzo municipale, nella Città Universitaria, alla Commissione Nazionale dell’Acqua e nella Corporazione Oaxaqueña di Radio e Televisione si è sospesa la restituzione di circa 25 veicoli dell’impresa Servizio di Trasporti Express di Antequera (Sertexa).
Intanto, per mandato dei suoi organi di governo, il magistero oaxaqueño e l’APPO hanno deciso di togliere da oggi le barricate dalle strade e dai viali di questa città, per la celebrazione del Grido d’Indipendenza. Hanno pure deciso di trasferire nell’Alameda de León il loro presidio a tempo indeterminato, ubicato nello Zócalo.
Gustavo Adolfo López, membro della commissione di ordine e vigilanza dell’APPO, ha spiegato che la sospensione delle barricate è entrata in vigore alle sei della mattina e si manterrà fino alle 23 di domenica.
Ha sottolineato che rimarranno solo le barricate nei paraggi dei tribunali penali e familiari, così come davanti alla Casa di Governo, alla PGJE, alla Corporazione Oaxaqueña di Radio e Televisione, alle stazioni di radio occupate – Ley 710 e Oro – e nell’Alameda de León, “per evitare aggressioni del convoglio della morte di poliziotti e paramilitari”.
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