Appello per i corrispondenti: L’Altro Giornalismo va verso la frontiera
Lettori e colleghi di entrambi i lati possono aiutare a trasformare un incubo logistico in un sogno internazionale
di Al Giordano
L’Altro Giornalismo con l’Altra Campagna in Messico
15 settembre 2006
Il comunicato dell’ Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale è arrivato nel momento in cui la Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti approvava la costruzione di un muro di 7mila milioni di dollari lungo circa 1.200 chilometri (si tratta di quasi 6 milioni di dollari per chilometro, 6.000 dollari al metro). Ma, ad ogni modo, in ottobre e novembre i cuori e le menti di entrambi i lati salteranno i muri e con molta meno spesa.
Questo avverrà quando l’Altra Campagna zapatista ed il suo portavoce, il subcomandante Marcos, andranno a partecipare a storiche riunioni tra aderenti in Messico, come messicani e chicani del “Altro Lato”, in Tijuana e Città Juárez. Narco News e la Squadra Mobile dell’Altro Giornalismo con l’Altra Campagna saranno lì, per informare.
In realtà, siamo già lì. Il Primo Incontro Oltrefrontieraè incominciato sabato, settimane prima dell’arrivo del Delegato Zero e della carovana dell’Altra. Leggete i reportagesu quell’evento in queste pagine.
Tutto questo, mentre i vostri giornalisti continuano ad informare dall’Assemblea Popolare di Oaxaca, da Città del Messico, da Atenco e dal Chiapas, così come da altre regioni dove aumenta la sete di democrazia autentica, libertà e giustizia, per abbattere altri muri imposti dall’alto. In un paio di settimane, la vostra Squadra Mobile sarà di nuovo per strada, accompagnando i comandanti zapatisti dalle selve e dalle montagne del Chiapas fino alla capitale del paese. Poi andremo al nord, mentre il Subcomandante Marcos continua il suo giro maratonico per ascoltare. Come abbiamo fatto durante tutto l’anno, staremo un’altra volta comunicando la parola della “gente semplice ed umile che lotta“.
Questo “appello a corrispondenti“ è un invito ai nostri colleghi (scrittori, fotografi, documentaristi, traduttori, reporter radio, autisti…) ed ai nostri lettori in generale, a partecipare alla storia binazionale che sta accadendo. Non è una richiesta di fondi (che arriverranno senza dubbio, per poter mettere benzina nel serbatoio), ma oggi stiamo lanciando un appello come per vedere chi è pronto e chi è capace di aiutare ad informare ed a rendere possibile questo giornalismo alla frontiera.
La prossima visita agli stati confinanti è contemporaneamente un incubo logistico ed un sogno diventato realtà. La proposta di itinerario è esaustivo, per non dir altro. Incomincia il 9 ottobre, secondo il comunicato di questa settimana:
Sinaloa (Escuinapa, Mazatlán, Culiacán e Los Mochis), dopo sul traghetto verso la Baja California Sud (La Paz e, forse, Los Cabos)...
Ovviamente, Narco News deve andare a Sinaloa (stato nella costa pacifica dove, durante la seconda guerra mondiale, il governo USA diresse un programma per coltivare papavero, al fine di produrre morfina ed altre medicine per i suoi soldati feriti. Poi cercò di far finire quel progetto, facendo di quello stato una culla del narcotraffico moderno, come di tutte le ingiustizie causate dalla “guerra contro le droghe“ che ne venne fuori). Per scrivere articoli su quanto racconta la gente alla Commissione Sesta dell’EZLN, i vostri reporter dovranno attraversare molti dei 58.238chilometri quadrati di quello stato. Così che la prima sfida logistica è assicurarsi di avere uno o due veicoli per poterlo fare, col fine di imbarcarci poi sul traghetto per dieci ore fino alla penisola della Baja California Sur, da dove informeremo sulle riunioni, dal nord al sud, in questo tratto ancora più lungo di terra. Sappiamo che abbiamo molti lettori in molte delle fermate del giro, così se puoi collaborare con alloggio, alimenti e/o trasporti durante un qualunque tratto di questa lunga camminata, per favore, non essere timido. Scrivici a narconews@gmail.com. Ma questo è solo l’inizio…
poi per la strada verso la Baja California Nord (Ensenada, Tijuana, Mexicali, riunendoci con L’Altra dell’Altro Lato e visitando in qualche punto i/le compagni/e del Congresso Nazionale Indigeno-Nordovest: i popoli indios Kumiai, Cucapá, Triquis e Mixtecos)...
Non possiamo mancare alla riunione a Tijuana con quelli dell’Altro Lato, vero? Davvero non possiamo mancare a nessuna di queste riunioni e visite, no? Soprattutto quando tanti di voi staranno lì… probabilmente apriremo anche un’altra “Consultazione“ di Narco News durante quelle riunioni per ascoltare, di persona, quello che hai da dire su come fare meglio questo lavoro. Ed allora vorrai continuare a viaggiare con la carovana…
da lì a Sonora (Santa Ana, Hermosillo, Guaymas-Empalme, Ciudad Obregón e, nel tragitto, incontrando i popoli indios Pápagos, Seris, Mayos, Yaquis e Pimas, anche del il CNI-Nordovest); dopo, da Los Mochis, in ferrovia per la Sierra Tarahumara, in Chihuahua, per riunirci con i/le compagni/e rarámuris membri del CNI…
Qua, la logistica diventa ancor più complicata. Mentre alcuni giornalisti salgono sul treno, altri dovranno guidare per un luuuungo percorso per proseguire con il giro quando va un’altra volta per strada. (o forse, in memoria di Pancho Villa, ci presterete alcuni cavalli per accompagnare il treno? O per lo meno ci lascerete fare foto di coloro che li montano?). O forse finiremo per lasciare il/i veicolo/i in Los Mochis (Sinaloa) per prenderne poi un altro, dall’altro lato della ferrovia…
da lì si prosegue in ferrovia per arrivare a Chihuahua, continuando per strada fino a Ciudad Juárez e Parral; poi alla Regione Lagunare in Coahuila e Durango; poi in vari punti dello stato di Zacatecas; da lì a San Luis Potosí, capitale ed altopiano; poi Monterrey e Linares de Nuevo León; poi Saltillo, Monclova e Pasta de Conchos in Coahuila; dopo Matamoros, Ciudad Victoria ed il sudest di Tamaulipas; per viaggiare da lì alla Huasteca Potosina e finire lì il giro nazionale e ritornare al Distretto Federale (indicativamente negli ultimi giorni di novembre).
Secondo il piano originale, ci sarà probabilmente un’altra grande riunione con quelli del “Altro Lato” in Città Juárez (dove sono avvenuti i fatti nella serie “La casa della morte“ di Bill Conroy), dall’altro lato del río El Paso, Texas.
È un viaggio così terribilmente e meravigliosamente lungo che c’è troppo poco tempo per prepararlo. Se tu – caro lettore, caro collega – pensi di essere lì da qualche parte o durante tutto il viaggio, avvisaci, per favore, per vedere come possiamo collaborare meglio per rompere l’assedio informativo ed abbattere il muro mediatico tra nazioni, leghe e popoli.
Sicuramente ci sarà per lo meno una sorpresa: a dispetto del mantra dei media di massa che recita che il Nord Messicano ed i suoi stati confinanti sono “conservatori” e contenti sotto il capitalismo, un “Altro Nord Messicano” incomincerà ad apparire. In fondo questa è stata la regione più colpita dalla grande frode elettorale del luglio scorso che continua a scuotere la terra e le coscienze. È solo che lì la “storia di dolore“ è stata taciuta in maniera più brutale. Nelle prossime settimane faremo del nostro meglio sforzo per far sì che si ascolti di nuovo.
O, come ha annunciato il Delegato Zero il marzo scorso in Querétaro, l’Altra Campagna zapatista andrà a “saltare negli Stati Uniti”, e se qualcuno crede all’esagerata propaganda che lì non si può far niente, che ci pensi su. Arriva la cavalleria! per strada, per barca, per treno, in cavallo e grazie agli sforzi del Rinascimento del Giornalismo Autentico per assicurare che si vedano le sue bandiere e si ascolti lo strepito del suo galoppo attraverso le frontiere e dall’altro lato dei muri che costano 6.000 dollari al metro. Ci vediamo presto.
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