English | Español | Português | Italiano | Français | Deutsch | Nederlands | August 15, 2018 | Issue #41 | |
Dichiarazione del IV Congresso Nazionale Indigeno San Pedro Atlapulco“Per l'autonomia nei fatti e la resistenza indigena”10 maggio 2006 San Pedro Atlapulco, Messico, 5-6 maggio 2006 DICHIARAZIONE DI N ‘DONHUANI Riuniti nella comunità indigena di N’donhuani-San Pedro Atlapulco, Stato del Messico, i delegati e delegate rappresentanti dei popoli indigeni nahua, zapoteca, wixárika, mazahua, amuzgo, cuicateco, kumiai, kikapu, purhépecha, tlahuica, chocholteco, chinanteco, ñu saavi, hñahñu, tenek, maya, totonaco, mayo, tlapaneco, coca, trique, tepehua, rarámuri, ch’ol, tzeltal, guachichil chichimeca, zoque, matlatzinca, mixe e popolucas di venticinque stati del paese per celebrare il Quarto Congresso Nazionale Indigeno, esprimono le seguenti considerazioni: Dal tradimento dei tre poteri dell’Unione nel 2001, quando lo Stato Messicano decise di non riconoscere i diritti dei popoli indios, comprendemmo che eravamo soli e che dovevamo esercitare i nostri diritti e la nostra autonomia nei fatti. Facendo eco agli accordi presi a Nurío nel III Congresso Nazionale Indigeno, abbiamo dato avvio alla regionalizzazione della casa di tutti. Non tutte le regioni hanno potuto farlo. La guerra di sterminio scatenata contro i popoli e le comunità ha frammentato popoli e comunità e la repressione e la cooptazione ha disarticolato molti spazi. Tuttavia, non sono riusciti a sterminarci. Ci hanno colpito ma siamo qui, e andiamo avanti. Ci siamo qui riuniti ed abbiamo unito le parole e le storie di molti per gridare al potere, alle imprese, alla classe politica che non ci vinceranno. La nostra luce è viva. Oggi capiamo che il nostro cuore batte in ogni angolo del paese e da San Pedro Atlapulco in questo IV Congresso Nazionale Indigeno condanniamo energicamente e con tutta la nostra rabbia la repressione, l’assassinio e l’incarceramento nei confronti delle nostre comunità e popoli per il puro e vile interesse di impossessarsi delle nostre risorse, spogliarci dei nostri territori e trasformarci in operai salariati lontani dalle nostre comunità per diventare fantasmi senza futuro nelle città. Per questo San Salvador Atenco è uno specchio. Perché i suoi problemi sono i nostri problemi. Perché anche loro stanno difendendo la loro terra, anche loro sono contadini, anche loro difendono i loro raccolti, perché anche loro sono decisi a difendere la loro vita ed i loro diritti, la loro ragione ed il loro destino contro le grandi imprese che vogliono distruggerci. Come i compagni di San Salvador Atenco in molte regioni del paese, i popoli esercitano già la loro autonomia nei fatti. Facciamo riunioni, laboratori, incontri, ma rafforziamo anche le nostre assemblee, le nostre autorità agrarie e tradizionali, la lotta in difesa delle nostre radici, la difesa dei nostri boschi ed acqua, la lotta contro la certificazione delle nostre terre ed i servizi ambientali, esercitando sempre di più un’educazione autonoma. Lo facciamo in Jalisco, Colima, Michoacán, Guerrero, Yucatán, Puebla, Oaxaca, Stato del Messico, Sinaloa, Sonora, Chihuahua, Veracruz, Campeche, Quintana Roo, Durango, Nayarit, Baja California, Morelos, Coahuila, Chiapas, Guanajuato, San Luis Potosí e nello stesso Distrito Federal. Lo facciamo lottando contro le miniere, le imprese del legname, gli accaparratori di terra, contro i grandi impresari accaparratore di alimenti come la catena Wal-Mart, contro la privatizzazione delle nostre acque, contro le leggi statali che vogliono legittimare la controriforma del 2001. Nella pratica dell’autonomia e difesa dei nostri diritti abbiamo compreso che i grandi interessi che oggi dominano il mondo globalmente hanno cooptato il sistema dei partiti e la sua classe politica, imponendo le sue agende ed acutizzando i soprusi sui popoli. Davanti alla sottomissione dello stato messicano gli interessi del grande capitale, siamo giunti alla conclusione che non possiamo chiedere il riconoscimento dei diritti ad uno stato che ai nostri occhi ha perso ogni legittimità. Oggi qui gridiamo allo stato messicano che rifiutiamo la sua corruzione, il sistema politico dei partiti e tutte le leggi che non ubbidiscono all’interesse del popolo, mettiamo in discussione il suo modello di sviluppo, il suo sistema razzista e discriminatorio e respingiamo la sua politica di sterminio e repressione contro i popoli, le comunità e le persone il cui unico crimine è difendere la vita. Pertanto dichiariamo:
N’Donhuani-San Pedro Atlapulco, territorio hñahñu dell’Alto Lerma, 6 maggio 2006. PER LA RICOSTITUZIONE INTEGRALE DEI NOSTRI POPOLI Fai clik qui per altro ancora dell’Altro Giornalismo con l’Altra Campagna Read this article in English For more Narco News, click here.
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