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Narco News Issue #39

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Nuovi casi di persecuzioni e minacce contro attivisti e difensori dei diritti umani in Chiapas


delle Centro dei Diritti Umani Fray Bartolomé de Las Casas A.C.
San Cristóbal de las Casas, Chiapas

11 febbraio 2006

Il Centro dei Diritti Umani Fray Bartolomé de Las Casas, negli ultimi giorni ha ricevuto due nuove denunce di persecuzione e minacce: una ai danni di una attivista sociale, Marisa Kramsky, che è stata minacciata di morte ed un’altra ai danni di un difensore dei diritti umani, Mario M. Ruiz, anch’egli perseguitato e minacciato, e sembra che tutto ciò sia dovuto a causa delle loro attività.

Venerdì 20 gennaio, tra le 12 e le 14, si è presentato alla lavanderia di Marisa Krasmky, nota attivista sociale di San Cristóbal de Las Casas, un uomo, che sembra si chiami KEVIN MALDONADO, che consegnava degli indumenti lavare. Il giorno seguente, sabato 21, tra le 18 e le 19, si è presentato di nuovo il presunto cliente, che ha richiesto i suoi vestiti. Nel negozio c’era il figlio di Marisa, Yksmark Kramsky Espinosa, e l’uomo era accompagnato da altre due persone.

Il presunto cliente, senza neanche controllare, ha cominciato a protestare affermando che la biancheria era stata lavata male e chiedeva, alzando la voce, di entrare in casa per poter contare e controllare bene il proprio pacco di vestiti. Secondo la testimonianza di Marisa: “Yksmark mi ha avvisato e subito sono arrivata ed ho chiesto al presunto cliente in che cosa potevo servirlo. Ma lui mi ha risposto ‘in niente visto che non ha lavato bene la mia roba’ e che mi avrebbe accusato in PROFECO.

Allora gli ho detto che se non era contento del servizio, avrei rilavato la sua roba; è stato allora che il presunto cliente ha incominciato a minacciare dicendo: ‘ve la faccio vedere!’, “vi farò a pezzi!’, “la farò finita con voi!’, ‘vi farò chiudere questo schifo di lavanderia’.

Il presunto cliente, sempre più arrabbiato, mentre continuava a minacciare dicendo: ‘ti ammazzo!’, ha fatto il gesto di cercare una pistola nella sua cintura e, non trovandola, ha ordinato ad uno dei suoi accompagnatori: ‘vai in macchina e porta la pistola per ammazzare questa cogliona’”.

Poi il presunto cliente: “con la mano sinistra mi ha afferrato il braccio destro e mi ha tirato un pugno in faccia che non sono riuscita ad evitare e poi un secondo pugno che però ho evitato. Sono riuscita a liberarmi dall’aggressore ed i suoi accompagnatori hanno buttato all’aria la biancheria lavata mentre continuavano ad insultarmi e a minacciarmi di morte.

Ho detto a mio figlio di avvisare la polizia e l’aggressore ha detto ‘chiamali pure, perché è davanti a loro che ti voglio ammazzare’. Io ho preso il mio cellulare e l’aggressore ha cominciato a ritirarsi gridando:’ritornerò e vi ammazzerò!’. È quindi salito su di un’auto Nissan colore grigio e se n’è andato con i suoi due accompagnatori”.

Per quanto riguarda il secondo fatto, lo scorso 2 febbraio, Mario M. Ruiz, collaboratore della Commissione d’Appoggio per l’Unità e la Riconciliazione Comunitaria (CORECO), è stato minacciato da persone sconosciute che lo hanno seguito con un’auto e l’hanno minacciato.

Mario M. Ruiz il 3 febbraio ha denunciato al Centro dei Diritti Umani Fray Bartolomé de Las Casas che, mentre era alla guida della sua auto in questa città, alle 20 circa, in calle Benito Juárez, all’altezza di calle Venustiano Carranza, è stato chiuso da una camionetta di colore nero, senza targa, ma in quel momento non si è allarmato.

Più avanti, all’altezza della chiesa di San Diego, sul boulevard Juan Sabines, gli hanno di nuovo chiuso il passaggio con la stessa camionetta tipo pick up, e Mario racconta: “dalla camionetta è scesa una persona di pelle scura, alta circa 1 metro e 70, muscolosa, con un taglio di capelli stile militare, con indosso una camicia rossa e nera, che sembrava sporca, e che mi ha detto: ‘Ce l’hai con noi?’. Io gli ho risposto: ‘Che le sto facendo, signore?’. ‘Ti pestiamo coglione. Scendi dall’auto e vedrai…’ e molte altre parolacce… ‘Scendi coglione, puttano’, ripetute molte volte”.

Poi, è sceso anche l’autista della stessa camionetta nera, che era simile alla prima persona che lo aveva insultato e minacciato. L’autista si è avvicinato e gli ha detto: “Guarda chi sono”, poi è risalito sul veicolo insieme al suo compagno e se ne sono andati. Ma non è finita, Mario aggiunge che: “Io ho proseguito per la mia strada verso il distributore di benzina e poi verso l’Eje 2, per il quartiere 5 de Marzo, dove ho parcheggiato. E lì sono passati ancora una volta, gridando qualche cosa che però io non ho capito; ho pensato che mi avessero seguito. Li ho lasciati passare e se ne sono andati verso il periferico e il quartiere colonia Maya”.

Questo centro ha presentato le denunce legali alle autorità giudiziarie competenti, chiedendo di avviare le indagini e di garantire la sicurezza e l’integrità a Marisa Kramsky e a Mario M. Ruiz.

Questi fatti rientrano nel contesto dei lavori dell’Altra Campagna, visto che tanto Marisa come Mario hanno in comune il fatto di aver participato ad attività collegate a questa. Non possiamo ritenere quanto successo a Marisa e Mario un fatto isolato, visto che già esistono precedenti di attacchi e minacce di morte contro Gustavo Jiménez, Gabriel Ramírez, Georgina Rivas, Miguel Ángel García e Silvia Vázquez, quest’ultima collaboratrice del Frayba.

Tutti questi fatti sono accaduti negli ultimi tre mesi.

Le minacce e gli attentati riflettono il clima di insicurezza e di persecuzione verso le persone, che come noi, lavorano collaborando con l’Altra Campagna e nella difesa e nella promozione dei diritti umani in Chiapas. Continuiamo a denunciarli anche se non vediamo nessuna risposta da parte delle autorità volta a garantire il nostro lavoro. Ciò può generare solo maggiore violenza e impunità.

Per tutto questo lanciamo un appello urgente alla società civile nazionale ed internazionale ad esprimere la loro solidarietà con il lavoro degli attivisti e delle attiviste sociali e con i difensori dei diritti umani in Chiapas, esigendo dalle autorità statali e federali le garanzie per poter svolgere il nostro lavoro senza minacce, né limitazioni di nessun tipo, come è stabilito dalla Dichiarazione dei diritti e dei doveri degli individui, dei gruppi e delle istituzioni di promuovere e proteggere i diritti umani e le libertà fondamentali universalmente riconosciute.

Vi invitiamo quindi a seguire la situazione e la sua evoluzione.

Area de Comunicación Social – Centro de Derechos Humanos Fray Bartolomé de Las Casas A.C.
Teléfonos 00 52 (967) 6787395 – 6787396 – 6783548 – Brasil 14 Barrio de Mexicanos, CP 29240 - San Cristóbal de las Casas, Chiapas. México
http://www.frayba.org.mx

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