English | Español | Português | Italiano | Français | Deutsch | Nederlands | August 15, 2018 | Issue #40 | ||
Volontario dell'Altra Campagna arrestato per aver distribuito volantini a Santiago XanicaIl caso dei nostri compagni Sergio Ramírez, César Ruiz e Leoncio Cruz a Oaxaca, mostra al mondo che in Messico si vive ancora sotto dittaturadi James Daria e Dul Santamaria
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César Luis Diaz davanti al carcere di Ixcotel mercoledì 8 febbraio. “Ci hanno picchiato e arrestato solo per il crimine di stare promuovendo l’Altra Campagna.” Photo: D.R. 2006 John Gibler |
Due compagni di Sergio, César Ruiz Diaz e Leoncio Cruz, sono intervenuti ma anche loro sono stati colpiti. La polizia ha portato Ramírez Vázquez nella prigione di Santa María Huatulco, dove è stato trattenuto fino alla sera di lunedì 6. Ruiz Diaz e Cruze sono stati trasferiti a Pochutla, dove stanno ricevendo le cure per le lesioni subite. Tutte queste persone sono membri del Comitato di Difesa dei Diritti Indigeni di Santiago Xanica (Codedi-Xanica).
Nella conferenza stampa, Alejandro Cruz ha dichiarato che questa violenza non è precisamente un attacco ad un’organizzazione in particolare, ma a tutte, perché l’Altra Campagna è un movimento nazionale: “L’Altra Campagna non è solamente dell’EZLN, l’Altra Campagna include tutte le organizzazioni aderenti alla Sesta, cioè, non è più solo contro le organizzazioni, ora stanno attaccando un movimento nazionale nel suo insieme… Diciamo, dunque, che quello che è successo ad alcuni dei nostri compagni di una qualsiasi di queste organizzazioni, è un attacco a tutti non solamente ad un’organizzazione o ad una persona… stiamo lottando per un’altro modo di fare politica, e diciamo chiaramente che questa è opera di questo governo repressore dello stato di Oaxaca.”
A Oaxaca molte comunità indigene e meticce sono organizzate politicamente in una forma democratica e tradizionale che proibisce l’ingresso dei partiti politici. Così gli incarichi politici sono visti come un servizio pubblico, senza remunerazione, dato il valore morale e l’obbligo civico verso la comunità.
Questa forma di politica non elettorale, tuttavia, non colpisce solo il partito governante (che a Oaxaca è stato sempre il Partito Rivoluzionario Istituzionale, PRI), ma tutti i partiti politici in cerca di voti. Benché sia una forma riconosciuta legalmente, l’elezione di rappresentanti attraverso l’assemblea comunitaria è stata attaccata e violata in tutto lo stato dai partiti politici, come dai grandi e ricchi proprietari terrieri, cercando di assicurarsi il controllo politico.
Questo è il caso di Xanica, e questo è uno di quei luoghi in cui la parola zapatista ha trovato terra fertile.
Santiago Xanica, che in zapoteco significa “sotto la vicina montagna”, è situato nel distretto di Miahuatlán, sulla sierra sud di Oaxaca. La maggioranza dei suoi abitanti sono zapotecos dediti all’allevamento e alla coltivazione del caffè. Come molti piccoli villaggi in Oaxaca, Xanica ha una lunga esperienza nel modo di eleggere i suoi rappresentanti attraverso l’assemblea generale, secondo gli “usi e costumi”. Tuttavia questa pace sociale è stata interotta nel 1999, quando il presidente municipale è stato imposto alla comunità. Ciò che è seguito, è stata la lotta continua di una comunità che vuole recuperare i suoi diritti individuali e collettivi, lottando per la sua autonomia contro la violenza dello stato.
La definizione di “usi e costumi” si riferisce ad una complessa politica di organizzazione tradizionale nella quale l’assemblea sceglie di forma libera e diretta il presidente municipale ed altre cariche di governo senza l’intervento dei partiti politici. Il sistema di “usi e costumi” è esistito per secoli e fuori da qualsiasi concezione del PRI, che sostiene di riconoscere l’assoluta autonomia delle comunità indigene nella scelta dei suoi rappresentanti attraverso l’assemblea comunitaria. In realtà, ogni persona eletta è registrata come candidato del PRI e le schede elettorali devono essere compilate a suo favore. Per cui, la comunità è ufficialmente priista. Questa sistema “assicura” alla comunità l’arrivo dei fondi del governo e sufficiente autonomia per scegliere i propri rappresentanti locali.
Nel 1995 lo stato di Oaxaca ha modificato la sua costituzione per riconoscere legalmente il sistema di “usi e costumi” nelle comunità indigene; questo ha dato loro il diritto di scegliere i propri rappresentanti nella maniera tradizionale, senza doversi registrare come candidati del PRI. Questo cambiamento si deve ad un lungo processo di resistenza indigena, soprattutto sulla sierra nord da parte di zapotecos e mixes. Anche se riconosciuta legalmente la lotta per l’autonomia e la libera determinazione, la violenza politica durante le elezioni continua ad essere un fenomeno comune per i partiti politici (ora non solamente il PRI ma anche il Partito Azione Nazionale, PAN, ed il Partito della Rivoluzione Democratica, PRD) che lottano per il potere politico, usurpando il diritto degli “usi e costumi”. Esistono anche molti problemi interni dentro le comunità: il caciquismo, la disputa per la terra e la stratificazione sociale creano conflitti, soprattutto in periodo elettorale.
Nel febbraio del 1999, un produttore di caffè legato all’Unione Contadina Indigena, Francisco Zavaleta, promise aiuti dal governo, presuntamente destinati ad opere comunitarie in Santiago Xanica. Usando le sue promesse di denaro del governo, assicurò lealtà e voti per Juan Cruz López da parte di un piccolo settore della comunità. Questo gruppo forzò e dominò l’assemblea comunitaria ed impose Juan Cruz López come presidente municipale.
La gente di Xanica si rese conto della frode elettorale ma non perse il suo senso di dovere civico, continuando ad organizzarsi per difendere i propri diritti collettivi ed individuali. Così, la gente del paese occupò l’edificio municipale e scelse le proprie autorità.
Per due anni questo villaggio ha resistito all’illegittima autorità di Cruz López ed alla fine ha vinse quando Cruz López rinunciò all’incarico a causa della costante pressione della gente. Un presidente ad interim fu eletto nel 2001 per l’ultimo anno del periodo presidenziale. Un’altra volta, nel 2001, la gente di Xanica scelse pacificamente i suoi nuovi rappresentanti attraverso l’assemblea comunitaria senza l’intervento dei caciques. Sembrava che finalmente fosse arrivata la pace a Santiago Xanica.
La disgrazia si ripresentò nel 2004, quando Sergio García Cruz violò le norme di “usi e costumi” e si autonominó presidente municipale con l’appoggio dell’alleanza tra il PRD, il PAN e Convergencia, così come della chiesa cattolica e dei ricchi proprietari terrieri. Con queste alleanze ed appoggi, García Cruz fu imposto il 29 agosto di quell’anno.
Il sistema di “usi e costumi” di Xanica dice che il presidente municipale deve essere eletto direttamente dall’assemblea e deve svolgere una serie di mansioni in quattro diverse cariche di governo, regola che García Cruz non aveva rispettato.
L’assemblea fu sospesa e la maggioranza della comunità votò per mandare a casa il nuovo governo municipale. Esistono anche altre accuse, come che espropriò parte della terra del mercato municipale a suo beneficio. Inoltre, è accusato della scomparsa di Tomas Sánchez. Queste accuse non sono mai state formalizzate dal governo.
Le Organizzazioni Indie per i Diritti Umani in Oaxaca (OIDHO) lavorano con Santiago Xanica, aiutando ad organizzare i membri della comunità affinché siano riconosciuti i loro diritti individuali e collettivi. Da questa lotta comunitaria è nato il Comitato di Difesa dei Diritti Indigeni di Santiago Xanica (Codedi-Xanica). Il Codedi è un’organizzazione locale in difesa dei diritti e degli interessi di tutta la comunità.
Il 15 gennaio del 2005, più di 80 membri della comunità ed attivisti del Codedi, stavano facendo “tequio” (una forma comunitaria di lavoro), quando il presidente municipale García Cruz ed elementi della polizia preventiva sono arrivati con due autopattuglie aprendo il fuoco sulla gente. Nell’imboscata è stato gravemente ferito Abraham Ramirez Vazquez, leader di Codedi, così come Juventino e Noel García Cruz, due fratelli della comunità.
L’assedio della comunità con l’uso di armi di grosso calibro, ha impedito ai feriti di fuggire per cercare assistenza. Sono stati arrestati e portati in ospedale con l’accusa di aver ucciso un poliziotto statale in una presunta imboscata avvenuta lo stesso giorno del “tequio”. La repressione nella comunità e la militarizzazione sono cresciuti evidentemente.
Ci sono state mobilitazioni popolari della COMPA, un fronte di organizzazioni sociali unite in solidarietà per combattere la repressione statale. Codedi ed OIDHO fanno parte della COMPA.
Il 2 febbraio il governo di Oaxaca ed il presidente della Commissione Nazionale dei Diritti Umani (CNDH) hanno invitato membri di Codedi e OIDHO a dialogare per risolvere i problemi in Santiago Xanica. A questa riunione hanno partecipato Alejandro Cruz López e Carlos Mozo, membri di OIDHO e Codedi, che sono stati arrestati dalla polizia senza nessuna accusa, insieme ad altri membri di queste organizzazioni. In maggioranza sono stati arrestati e poi liberati per mancanza di prove. Membri di queste organizzazioni affermano che si tratta di un attentato per distruggere la COMPA, poiché cercano di disarticolare, una per una, le organizzazioni.
Con mobilitazioni su scala statale e nazionale è arrivata la solidarietà alla lotta di Xanica nella prima metà del 2005. Centinaia di persone hanno marciato verso la capitale di Oaxaca e Città del Messico per chiedere la liberazione dei prigionieri politici e di rispettare l’autonomia di Santiago Xanica. Attualmente, sono tre i detenuti di questa regione reclusi nella prigione di Ixcotel. Il governatore di Oaxaca, Ulises Ruiz, ha visitato in due occasioni Xanica per distribuire generi alimentari come promozione del suo partito politico. La negligenza ufficiale riguardo alla situazione di Santiago Xanica, prova il disinteresse per la nascita di una società veramente democratica in Oaxaca.
In un’intervista, membri di Codedi ed OIDHO, che non possono essere citati per questione di sicurezza, esprimono l’importanza del sistema degli “usi e costumi” nelle loro comunità. L’esercizio del potere attraverso l’assemblea generale e le elezioni dei loro rappresentanti ad incarichi, è una forma di governo comunitario. Questa è la legge del popolo, fatta da e per il popolo. Mentre la legge statale e federale non è stata mai applicata nelle comunità indigene che subiscono da secoli la negligenza e la disattenzione dello stato, la legge del popolo è un esercizio di diritto applicabile per tutti. Dunque, questa forma di potere comunale è la chiave all’autonomia e dell’autodeterminazione degli indigeni.
Il popolo di Oaxaca continua a sviluppare l’idea di comunitarismo. Questo viene dal cuore delle organizzazioni sociali oaxaqueñas. È la matrice sociale nella quale la comunità lavora congiuntamente creando legami di interscambio e reciprocità. L’esercizio del comunitarismo è espresso da quattro aspetti integrali della vita collettiva: terra in comune, lavoro in comune, celebrazioni e potere in comune – portati a capo milenariamente per la gente indigena. La pratica del comunalismo ad Oaxaca non sta relegata solo alle comunità indigene, è la base delle società rurali, indigene o meticcie.
Nelle comunità che si reggono sugli usi e costumi, l’ingresso dei partiti politici è visto con diffidenza perchè questi generano conflitti e dividono la gente. Anche se non è un sistema perfetto che può essere violato da forze antidemocratiche, la speranza della comunità è radicata nella sua capacità di continuare ad auto-organizzarsi e di scegliere i propri leader o rappresentanti.
Questo è simile al “comandando ubbidendo” degli zapatisti. Le comunità e le organizzazioni che partecipano all’Altra Campagna vedono in questo la strada verso la resistenza ed il lavoro per la costruzione di una nuova società senza cedere la propria autonomia ai partiti politici.
Un altro gruppo membro della COMPA è la Coalizione per i Diritti Umani delle Comunità Indigene (Codeci) che ha diffuso l’annuncio dell’arrivo della Commissione Sesta a Tuxtepec lo scorso 5 febbraio ed ha promosso la partecipazione all’Altra Campagna con lo slogan “Zapatismo e comunità, sì! Partiti politici, no!”. Quindi, il contributo della società oaxaqueña all’Altra Campagna non è solo il rifiuto dei partiti politici, ma è anche l’esperienza concreta di “un’altro modo di fare politica”.
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