<i>"The Name of Our Country is América" - Simon Bolivar</i> The Narco News Bulletin<br><small>Reporting on the War on Drugs and Democracy from Latin America
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Narco News Issue #46

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Il governo si propone di smantellare i municipi autonomi zapatisti

“Decine di comunità zapatiste sono a grave rischio di essere cacciate dai loro territori”


di del Centro de Análisis Político e Investigaciones Sociales y Económicas A.C.
Bollettino Stampa - CAPISE

2 ottobre 2007

Centro de Analisi Politica e Ricerche Sociali ed Economiche (CAPISE)

BOLLETTINO STAMPA

In quello che rappresenta una feroce offensiva non ancora vista per lo meno dagli ultimi 9 anni – quando ai tempi del governo di Roberto Albores Guillen ed Ernesto Zedillo Ponce de León si ordinò lo smantellamento dei municipi autonomi zapatisti – i popoli autonomi zapatisti stanno subendo un brutale attacco da parte dello Stato messicano attraverso le sue istituzioni agrarie, le istanze di “Pubblica Sicurezza”, dell’Esercito Federale messicano e la formazione di gruppi paramilitari. L’escalation di aggressioni e pretese di espropri e sgomberi forzati si sono aggravate in maniera allarmante.

LA SEDENA

La ricerca documentale e sul campo realizzata dal CAPISE riguardo alle posizioni militari permanenti, ci mostra la seguente distribuzione castrense in ognuna dalle zone militare distaccate nello stato del Chiapas.

29 Accampamenti militari nella 39º. Zona Militare.
(Zona Selva e Nord)

23 Accampamenti militari nella 31º. Zona Militare. (Zona Altos e Nord)

14 Accampamenti militari nella 36º. Zona Militare. (Zona Costa)

13 Accampamenti militari nella 38º. Zona Militare. (Zona Nord e regione di frontiera)

Sono un totale di 79 accampamenti militari permanenti nello stato del Chiapas, 56 di questi nel territorio indigeno del Chiapas.

9 (nove) Battaglioni di fanteria (BI).
(20º.—101º.–13º.–91º.–31º.–18º.–21º.–38º.–73º. BI)

3 (tre) Reggimenti di Cavalleria Motorizzata (RCM).
(4º. – 18º. – 15º. RCM)

6 (sei) Compagnie di Fanteria Non Inquadrate (CINE).
(4º.—15º.—8º.—11º.—12º.—1º.)

1 (uno) Reggimento di Artiglieria (RA). (Il 3° RA)

1 (uno) Battaglione Genieri di Combattimento (BIC). (Il 2º. BIC)

1 (uno) Centro de Addestramento Militare (CAR)

1 (uno) Battaglione Comunicazioni Speciali (Il 1° BCE)

4 (quattro) Unità Forze Speciali (91º.BI GAFE, il 101º.BI, 13º.BI ed il 1° BCE) queste quattro Unità dispiegate praticamente in tutta la zona Selva e Altos dello stato del Chiapas.

Ogni Unità militare è disseminata in diversi accampamenti militari permanenti dentro il territorio indigeno del Chiapas.

Sebbene in una cornice nazionale, il governo di Felipe Calderón ha militarizzato praticamente tutte le istituzioni di “Pubblica Sicurezza” consegnando il controllo del paese all’istituzione castrense, nello stato del Chiapas, la ricomposizione della SEDENA nel territorio indigeno è allarmante, è uscita la quantità di truppa e si è inserita “qualità” militare castrense, praticamente le Unità militari convenzionali sono state dissolte dal territorio indigeno, introducendo al loro posto Corpi Speciali di Élite al più alto livello.

Il controllo del territorio e l’amministrazione delle risorse naturali e biotiche presenti, sono parte fondamentale della disputa. Per lo Stato messicano, il progetto e governo autonomo zapatista nella sua libera determinazione come popoli indigeni continuano ad essere il nemico interno.

La strategia nella formazione della Contra zapatista è chiaramente sostenuta e coperta da istituzioni federali come: la Procura Agraria (PA); la Segreteria della Riforma Agraria (SRA); la Segreteria della Difesa Nazionale (SEDENA) e dalle istituzioni di Pubblica Sicurezza nei suoi tre livelli Federale, Statale e Municipale, così come dal Congresso dell’Unione, tutte strettamente articolate tra loro.

LA PROCURA AGRARIA (PA) E LA
SEGRETERIA DELLA RIFORMA AGRARIA (SRA)

Il ruolo che attualmente giocano le istituzioni agrarie nella cornice della guerra di contrainsurgencia è diventato rilevante, strategico e garante della concretizzazione degli espropri di terra contro villaggi zapatisti. “Legalizzare” gli espropri di migliaia di ettari di terra e di territori ha portato al massimo livello i conflitti tra organizzazioni indigene filogovernative ed organizzazioni paramilitari, contro comunità ed autorità zapatiste.

La Procura Agraria (PA) avalla presunte Assemblee comunitarie dove dà autorizzazione e certifica la conversione a Ejidos di quelle che adesso sono terre recuperate dall’EZLN dal 1994 ed immediatamente dopo; certifica questi nuovi ejidos al PROCEDE assegnando a sua volta questi nuovi Ejidos a membri di gruppi indigeni filogovernativi e di organizzazioni paramilitari.

Centinaia di famiglie e decine di villaggi zapatisti sono a grave rischio di essere spogliati e sgomberati forzatamente dalle loro terre e territori, tra questi:

Villaggio: Ejido Mukulum Bachajón
Municipio ufficiale: Chilón
Municipio autonomo: Olga Isabel
Ettari con pretesa di esproprio: 1,580 ettari (Esproprio concretizzato)
Caracol: Morelia

Regione: Secondo Pacchetto Fideicomisario (l’Ejido Mukulum Bachajón era nel pacchetto Uno).
Municipio ufficiale: Chilón
Municipio autonomo: Olga Isabel
Numero di ettari con pretesa di esproprio e sgombero forzato: 1,420 ettari
Caracol: Morelia

Villaggio: Ranchería el Nance
Municipio ufficiale: Altamirano
Municipio autonomo: Vicente Guerrero
Numero de ettari con pretesa di esproprio: 1,569 ettari
Caracol: Morelia

Villaggio: 24 de Diciembre
Municipio ufficiale: Margaritas
Municipio autonomo: San Pedro de Michoacán
Ettari con pretesa di esproprio: 525 ettari. (Esproprio concretizzato)
Caracol: La Realidad

Villaggio: San Juan del Río
Municipio ufficiale: Ocosingo
Municipio autonomo: San Manuel
Numero de ettari con pretesa di esproprio e sgombero forzato: 380 ettari.
Caracol: La Garrucha

Villaggio: San Alfredo
Municipio ufficiale: Ocosingo
Municipio autonomo: San Manuel
Numero de ettari con pretesa di esproprio e sgombero forzato: 140 ettari.
Caracol: La Garrucha

Villaggio: Casa Blanca
Municipio ufficiale: Ocosingo
Municipio autonomo: San Manuel
Numero de ettari con pretesa di esproprio e sgombero forzato: 160 ettari.
Caracol: La Garrucha

Villaggio: Miguel Hidalgo
Municipio ufficiale: Ocosingo
Municipio autonomo: San Manuel
Numero de ettari con pretesa di esproprio e sgombero forzato: 180 ettari.
Caracol: La Garrucha

Villaggi: Crucero Agua Azul, San Miguel Agua Azul, Ignacio Allende, Primer Progreso, Segundo Progreso, Embarcadero, Parte Majas, Salto del Tigre e Bolon Ajaw
Municipi ufficiali: Chilón e Tumbalá
Municipio autonomo: Olga Isabel
Ettari con pretesa di esproprio: 2,580 ettari
Caracol: Morelia e Roberto Barrios

Villaggio: 20 de Febrero
Municipio ufficiale: Ocosingo
Municipio autonomo: San Manuel
Numero ettari con pretesa di sgombero forzato: 230 ettari. (Esproprio concretizzato)
Caracol: La Garrucha

Villaggio: Nuevo Rosario
Municipio ufficiale: Ocosingo
Municipio autonomo: Francisco Gómez
Numero de ettari con pretesa di esproprio e sgombero forzato: 180 ettari.
Caracol: La Garrucha

Villaggio: Nueva Revolución
Municipio ufficiale: Roberto Barrios
Municipio autonomo: Akabalná
Numero de ettari con pretesa di esproprio e sgombero forzato: 1,200 ettari.
Caracol: Roberto Barrios

Villaggio: San Patricio
Municipio ufficiale: Ocosingo
Municipio autonomo: Francisco Gómez
Numero de ettari con pretesa di esproprio e sgombero forzato: 400 ettari.
Caracol: Roberto Barrios

Totale parziale di ettari destinati a espropri e sgomberi: 10.544 ettari.

La presente lista di comunità soggette alla minaccia di espropri e sgomberi forzati dalle loro terre e territori è solo la metà dei villaggi minacciati, questo conteggio è solo parziale.

Le minacce di espropri e sgomberi sono accompagnate da aggressioni quotidiane contro basi di appoggio zapatiste, quali: minacce, detenzioni arbitrarie, danni alla proprietà altrui, lesioni, ferimenti con l’uso di armi proibite, furti, abusi d’autorità, ecc. In maniera vergognosa e selettiva, le autorità federali e statali usano i detenuti politici per negoziazioni illegali e illegittime, per negoziare la libertà di effettuare sgomberi.

Oggi, in maniera chiara, aperta e nei fatti, lo Stato messicano ha scatenato una guerra aperta e frontale contro i popoli indigeni zapatisti.

IL CENTRO DI ANALISI POLITICA
E RICERCHE SOCIALI ED ECONOMICHE CHIEDE:

I – La sospensione immediata di ogni tipo di aggressione contro i popoli zapatisti.

II – Il ritiro immediato degli accampamenti militari permanenti dal territorio indigeno del Chiapas.

III – La liberazione immediata dei detenuti politici.

IV - La cancellazione definitiva di qualunque nuovo tentativo di sgombero forzato all’interno del territorio indigeno del Chiapas.

V – L’avvio di un’indagine immediata sulle autorità della Procura Agraria e sulla Segreteria della Riforma Agraria che individui e definisca le responsabilità in materia di abusi di autorità e corruzione di funzionari pubblici.

VI – L’apertura di un’indagine che chiarisca le responsabilità sull’operato dell’Esercito Federale messicano nel suo legame con gruppi paramilitari nel territorio indigeno del Chiapas.

VII – La fine immediata della guerra di contrainsurgencia scatenata contro i popoli indigeni zapatisti.

AI MEZZI DI COMUNICAZIONE NAZIONALI
ED INTERNAZIONALI. ALLE AD AI GIORNALISTI.

– Esiste un’altra guerra, la guerra mediatica. La strategia: il silenzio. Con rispetto ci rivolgiamo a voi per invitarvi a rompere il silenzio; nel sudest messicano c’è repressione, prigione, impunità e silenzio mediatico contro i popoli indigeni zapatisti. Vi invitiamo solo a questo: a rompere il silenzio.

Centro di Analisi Politica e Ricerche Sociali ed Economiche A.C. (CAPISE)

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