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Narco News Issue #42

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Appoggio mondiale all'APPO

Los de Abajo


di Gloria Muñoz Ramírez
La Jornada

26 novembre 2006

Il movimento popolare di Oaxaca si sta guadagnando spazio e legittimità nel mondo della resistenza. Non è solo la repressione ciò che interessa attivisti, collettivi, raggruppamenti politici, religiosi e dei diritti umani, gente dell’arte, dell’università e della cultura di più di 20 paesi, ma l’espressione di una modalità organizzativa autonoma che si converte a poco a poco in referente di una possibile trasformazione politica dal basso.

Un atto repressivo ha provocato la creazione dell’Assemblea Popolare dei Popoli di Oaxaca (APPO) nello scorso giugno ed un altro selvaggio attacco dei governi federale e statale, iniziato il 27 ed il 29 ottobre, che ha portato con sé nuovi assassini, arresti e l’occupazione della città da parte della Polizia Federale Preventiva (PFP), ha fatto detonare un movimento internazionale di solidarietà paragonabile solo per intensità a quello che erano riusciti a convocare gli zapatisti ed il popolo di San Salvador Atenco (con le loro differenti storie).

Si registrano fino ad oggi nelle differenti reti internazionali di comunicazione, più di 160 azioni di solidarietà con Oaxaca in meno di un mese. Solo nella giornata di mobilitazione del 20 di questo mese, proposta ed appoggiata dall’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale e grazie alla legittimità che si è guadagnata il movimento, ci sono state 47 mobilitazioni in 46 città del pianeta.

Le ambasciate ed i consolati messicani sono stati il bersaglio delle proteste contro la politica di repressione governativa. Marce, presidi, veglie, conferenze, blocchi, performance ed altre attività culturali ancora hanno accompagnato le azioni. Ma non sono uscite per le strade solo per condannare l’onda di violenza istituzionale, ora sono iniziate conferenze informative ed i dibatti in Europa, negli Stati Uniti ed in America Latina sull’importanza di accompagnare un movimento autonomo che deve confrontarsi tutti i giorni col potere con una pratica la cui principale forza e motore è il popolo stesso.

Si stanno già formando collettivi di solidarietà internazionale col popolo di Oaxaca, o assemblee d’appoggio, cioè s’incomincia a passare dalla mobilitazione alla formazione di una rete organizzata che possa accompagnare politicamente il movimento. E giusto in questo processo, sorgono il dibattito e le domande sulla costituzione e sulla strategia dall’APPO, perché è politicamente corretto manifestare contro l’impunità e l’oppressione in qualsiasi punto del mondo, ma coinvolgersi in un’esperienza politica nuova è già un secondo passo.

A Salamanca, in Spagna, per esempio, si è costituita l’Assemblea di Solidarietà con Oaxaca, che sta dando inizio ad un dibattito sul carattere politico dell’APPO. A questa assemblea sono invitate “tutte le persone, i popoli, i collettivi ed i movimenti che lottano con i popoli di Oaxaca”. Senza pretendere di delegittimare un movimento che si apre il cammino nelle strade, sulle barricate ed nelle assemblee, in mezzo alla repressione quotidiana, dicono che hanno bisogno di uno scambio di idee. L’arduo cammino, evidentemente, sta appena incominciando, ma con radici profonde e vere.

(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)

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