<i>"The Name of Our Country is América" - Simon Bolivar</i> The Narco News Bulletin<br><small>Reporting on the War on Drugs and Democracy from Latin America
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Narco News Issue #40

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Libertà per i giornalisti liberi Dul Santamaria e James Daria! (e cosa potete fare per aiutare la loro liberazione)

Lettera dal caos dell'Altro Messico: Due dei vostri giornalisti sono in prigione a Oaxaca mentre L'Altra Campagna si avvicina a Tepito, “il Bronx di Città del Messico”


di Al Giordano
Otro Periodismo con L’Altra Campagna a Città del Messico

3 maggio 2006

Come vostro corrispondente aspettavo con ansia la visita di mercoledì del Subcomandante Marcos a Città del Messico nel quartiere di Tepito, in parte perché questo quartiere popolare è spesso definito il “Bronx di Città del Messico” ed andando a zonzo per i suoi mercati di strada sono ritornato al grigio cemento della mia giovinezza in quel quartiere di New York.

Ora, come sembra, dovremo mobilitarci da Oaxaca a Città del Messico al Consolato Messicano di New York (state attenti sui dettagli di quando e dove) per denunciare la detenzione illegale, ieri, dei vostri e nostri giornalisti Dul Santamaría e James Daria, insieme con altri giornalisti messicani e statunitensi, nella città di Oaxaca. Questo attacco alla libertà di stampa ha distolto me ed altri dalla storia che avrei voluto raccontare su Marcos a Tepito. Quando i nostri giornalisti vengono arrestati – in questo caso, anche “desaparecidos” perché fino ad ora nessuno riesce a trovarli – il mondo si ferma ed ogni altra priorità viene messa da parte per ritrovarli e liberarli.

Tepito: Domenica alcuni dei corrispondenti di Otro Periodismo di Narco News erano arrivati in anticipo a Tepito per distribuire – gratuitamente – tre delle nostre telecronache video di questa Altra Campagna storica in Messico. Siamo venuti per – ed abbiamo trovato – quei lavoratori, uomini e donne, leggendari nella capitale di questa nazione che la legge chiama “video pirati” ma che noi chiamiamo “distributori.”. Abbiamo distribuito loro copie del DVD “Il Delegato Zero in Yucatán” — con tre nuovi video già disponibili su Narco News ed oggi, 48 ore dopo, queste sono in vendita a 20 pesos (meno di due dollari) accanto all’ultimo DVD clonato di “Mission Impossible III” (loro ce l’hanno giorni prima della sua uscita nelle sale cinematografiche) e della serie televisiva di “Casalinghe Disperate.”. Come sempre, noi non abbiamo preso un centesimo ma i distributori ci hanno detto che devolveranno una parte degli incassi all’Altra Campagna locale che è organizzata in comitato a Tepito, dove una grande folla è in attesa della visita del portavoce zapatista domani mattina. In ogni caso, questo è il modo più veloce che conosciamo per mettere le nostre telecronache a disposizione del maggior numero di persone nel più breve lasso di tempo.

Quindi – nel contesto della contingenza odierna della detenzione dei vostri e nostri giornalisti oggi – questo è per comunicare che potete trovare la vostra copia del DVD “Il Delegato Zero in Yucatán e Quintana Roo” – con tre telecronache originali in inglese più tre versioni tradotte in spagnolo – semplicemente andando nel quartiere di Tepito, una breve passeggiata dal Palazzo Nazionale, per meno di due dollari.

In alternativa, lo puoi fare da casa: facendo semplicemente una donazione di qualsiasi entità, grande o piccola – perché quest’ultimo attacco contro i nostri giornalisti ed il giornalismo spreme anche le nostre magre risorse – al Fondo per il Giornalismo Autentico, per sostenere il lavoro di Narco News, ed il Fondo vi spedirà una copia del DVD con i sei video.

Potrebbero essere necessarie un paio di settimane per ricevere i DVD. Avevamo previsto di metterli a disposizione questo mese, ma gli arresti illegali di Dul, James e degli altri giornalisti e compagni nella Città di Oaxaca – più la minaccia che i quattro giornalisti statunitensi, compreso James, potrebbero essere espulsi dal governo del presidente messicano Vicente Fox, un precedente, se accadrà, che minaccia altri di noi qui, che svolgono volontariamente il lavoro di rompere il blocco dell’informazione – ora riducono ancora di più il nostro magro budget. (Presto vedremo fino a che punto dietro a questo attacco c’è il governo federale di Vicente Fox, con il suo ufficio immigrazione che adesso persegue i giornalisti internazionali e volontari, come spesso è accaduto durante l’amministrazione del suo predecessore Ernesto Zedillo).

Anche se noi facciamo di tutto per contenere i costi di registrazione e produzione di queste telecronache, il nostro magro budget è tirato al massimo – domenica, a Tepito, siamo riusciti ad acquistare 40 mini-DV (apparentemente di una marca giapponese famosa, ma che sospettiamo essere, come dice la legge, “piratati”) per la nostra squadra di fotografi per solo 33 pesos ciascuno (circa tre dollari), più conveniente dei 38 pesos di Sam’s Club (e da quando ci siamo uniti al Grande Boicottaggio Americano, ci rivolgeremo strettamente agli ambulanti di Tepito) -.

Oggi, con la prospettiva di dovere riportare la cronaca di domani da Tepito e probabilmente dover andare a Oaxaca a trovare i nostri colleghi, così come il figlio di cinque anni di uno dei giornalisti arrestati, più la buona probabilità di dovere mettere a disposizione degli avvocati per lavorare a questo caso, o tasse legali, o multe, o tutte quelle altre cose sporche che comporta la repressione del governo, siamo dolorosamente consapevoli, ancora una volta, del fatto che noi non abbiamo nessun tipo di rete di sicurezza giornalistica di cui godono i media commerciali. Come per le organizzazioni istituzionali per la “libertà di stampa”, sappiamo dall’esperienza passata di non poter contare sul Comitato per la Protezione dei Giornalisti o Reporter Senza Confini o di altri che sono esclusivamente al servizio dei media che fanno profitto (e qualche volta anche delle agenzie di intelligenza dei governi quando raccolgono informazioni in tutto il mondo) per aiutare a trovare e liberare i nostri giornalisti scomparsi. Anche quando siamo stati citati in giudizio da Banamex (ora Citibank), quelle organizzazioni fraudolente per la “libertà di stampa” si sono rivelate complici con il loro silenzio: abbiamo dovuto affrontare da soli i narco-banchieri, con il vostro aiuto.

E così, caro lettore, se i nostri colleghi non saranno subito rimessi in libertà, nelle prossime ore comunicheremo la data ed il luogo di un’azione di protesta davanti al Consolato Messicano a New York – neworkesi state in allerta – per liberare i nostri giornalisti e denunciare il Presidente messicano Vicente Fox ed il Governatore di Oaxaca Ulises Ruiz Ortiz, quali nemici internazionali della libertà della stampa.

E così è, ancora una volta… Cosa sappiamo dei nostri giornalisti scomparsi

Sappiamo che ieri, nella città di Oaxaca, come a Città del Messico ed in tutta la Repubblica, ci sono state manifestazioni per la giornata dei lavoratori, molte in solidarietà con l’ondata dei cortei per i diritti degli immigrati ed il boicottaggio dei prodotti statunitensi a nord del confine.

Secondo uno dei nostri corrispondenti a Oaxaca, Nancy Davies, che ieri è passata da Burger King nel centro storico di Oaxaca, il boicottaggio è stato molto efficace: “Non c’erano clienti, solo alcuni impiegati che lavano un pavimento vuoto”, mi ha riferito la notte scorsa.

Abbiamo anche letto ne La Jornada che durante i cortei di ieri a Oaxaca un gruppo di dimostranti ha tracciato scritte a favore del boicottaggio sui muri di Burger King.

E dal comunicato dell’altra notte della Rete Zapatista di Oaxaca sappiamo che diversi giornalisti indipendenti, incluso i nostri due corrispondenti di Narco News stavano riprendendo le dimostrazioni. Dopo – non durante, ma dopo – le dimostrazioni, la polizia in borghese ha seguito ed arrestato diversi manifestanti, insieme a giornalisti internazionali e messicani (compresi quattro cittadini statunitensi). E, che gli avvocati arrivati per vedere i prigionieri politici sono stati espulsi rapidamente dalla prigione. Da allora in poi, noi non siamo stati in grado di entrare in contatto con Dul, o James o gli altri. Ai loro telefoni cellulari risponde una voce registrata che dice che la linea è “fuori dell’area de servizio”.

La prima cosa che potete fare è mandare e-mail ai seguenti funzionari per chiedere di sapere che cosa ne hanno fatto dei nostri corrispondenti e degli altri arrestati, e ritenendoli responsabili per la loro sicurezza ed il ripristino dei loro diritti come cittadini, visitatori e giornalisti veritieri:

Governatore di Oaxaca Ulises Ruiz Ortiz: gobernador@oaxaca.gob.mx

Procuratore Generale di Oaxaca Lic. Rosa Lizbeth Caña Cadeza: procuraduria7@oaxaca.gob.mx

Presidente Messicano Vicente Fox: vicente.fox.quesada@presidencia.gob.mx

Ambasciatore USA Tony Garza: embeuamx@state.gov

(Per legge se un cittadino USA viene arrestato o fermato in Messico, l’Ambasciata USA deve essere contattata e messa al corrente delle sue condizioni. Per tradizione, se l’Ambasciata o il Consolato USA chiede la liberazione di un cittadino, la persona detenuta viene rilasciata. Tale è il potere dell’Ambasciata USA in suolo messicano. Se i nostri colleghi sono ancora in prigione, è anche perché l’Ambasciatore USA Tony Garza è ostile alla libertà di stampa, in particolare di quella stampa indipendente che, diversamente dai media commerciali, non è in grado di imboccare con le veline da Washington).

Anche se, ovviamente, prendiamo personalmente l’arresto e la scomparsa dei due giornalisti di Narco News, e molto seriamente, sollecitiamo anche voi a chiedere di sapere dove sono ed insistere sulla liberazione di tutti i giornalisti e cittadini – messicani ed internazionali – arrestati nell’incursione illegale della polizia di ieri. Per favore, indicate i loro nomi nei vostri messaggi ai funzionari responsabili:

Cittadini messicani (e giornalisti) Dulce Estrella Santamaría Robles (Narco News); Moisés Altamirano Bustos; Hasavias López Cortés. Cittadini USA e giornalisti James Daria (Narco News); Jessica Joseph Daria; Hillary Chase Lowenbere, e Andrew William Saltzman. Libertà Per i Sette di Oaxaca!

La seconda cosa che potete fare è fare una donazione, adesso on-line, al Fondo per il Giornalismo Autentico, per sostenere i costi per il ritrovamento e la liberazione di questi uomini e donne, così come aiutare il giornalismo che qualcuno al potere vorrebbe mettere a tacere, da questa pagina web:

http://www.authenticjournalism.org/

Non ha importanza l’ammontare della vostra donazione, se indicherete il vostro indirizzo, il Fondo vi spedirà anche una copia in regalo del DVD “Il Delegato Zero in Yucatán e Quintana Roo” con altre tre telecronache video (sei in tutto perché il DVD contiene versioni di ognuno in inglese e spagnolo).

Di nuovo, ci potrebbero volere da una a tre settimane per ricevere il DVD a casa vostra o sul posto di lavoro: non avevamo pianificato di offrire oggi questo omaggio, ma l’arresto e la scomparsa dei nostri colleghi proprio adesso – quando le nostre tasche sono vuote e limitano la nostra possibilità di rispondere come dovremmo – ci costringe a fare tutti gli sforzi per liberare i nostri colleghi e dimostrare ai potenti, da Washington a Città del Messico, che non ci faremo intimidire, che il nostro lavoro di diffondere le notizie che i media commerciali rifiutano di riportare, non si fermerà.

In alternativa, potete andare a Tepito, dove da oggi il DVD è disponibile ad ogni angolo.

Dovunque siate, qualunque cosa possiate fare, per favore fatela. Ancora una volta, il lavoro di giornalismo autentico è attaccato e sfidato da coloro che lo vogliono far tacere. Ancora una volta, combatteremo per liberare i nostri giornalisti e gli altri arrestati illegalmente.

Ribadiamo: Se questi colleghi non saranno liberati immediatamente, andremo al Consolato Messicano nel capitale dei media del mondo, New York, a mostrare Vicente Fox, Ulises Ruiz Ortiz, e Tony Garza come repressori della libertà di stampa.

Ancora una volta, sulla breccia…

Da qualche luogo in un paese chiamato America,

Al Giordano Coordinatore
Road Team Otro Periodismo con L’Altra Camapagna
Publisher – Narco News
narconews@gmail.com
http://www.narconews.com/

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