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I detenuti in Nayarit “sono isolati e crediamo che stiano torturandoli”

Rappresentanti della CNDH avrebbero constatato che sono feriti seriamente


di Jaime Áviles
La Jornada

30 novembre 2006

’Tepic, Nay, 29 novembre - Agenti della Segreteria di Sicurezza Pubblica federale armati con fucili automatici AR-15 impedivano questa mattina l’accesso alla strada che conduce al centro di reinserimento sociale El Rincón, dove si trovano da lunedì mattina 141 persone accusate di appartenere all’Assemblea Popolare dei Popoli di Oaxaca (APPO).

Sono isolati e crediamo che stiano torturandoli” sono d’accordo a denunciare Jesús Juárez Cortés, del Forum degli Avvocati di Nayarit, ed Andrés del Campo, della Rete Messicana per la Difesa dei Diritti Umani.

Quest’ultimo ha detto che martedì rappresentanti della Commissione Nazionale dei Diritti Umani (CNDH) hanno potuto incontrare 17 dei detenuti ed hanno detto che tutti erano seriamente feriti, “ anche se nessuno richiede un’ospedalizzazione urgente, il che non ci tranquillizza, perché alcuni giorni fa a Oaxaca hanno detto la stessa cosa di due compagni che erano reclusi e quando li abbiamo visitati è risultato che avevano i polmoni perforati ”.

Dopo due giorni senza saper niente sui detenuti, questa notte sono arrivati alla prigione di El Rincón i familiari provenienti dalla città di Oaxaca, a bordo di cinque autobus, ma fino alla chiusura di questa edizione non erano riusciti neanche ad avvicinarsi ai cancelli della prigione.

Agevolazioni ai familiari

Da parte sua, il governatore di Nayarit, Ney González, ha assicurato questa mattina in una conferenza stampa che la sua amministrazione darà “tutte le agevolazioni possibili ai parenti degli imputati ” (sic), in risposta alle insistenti e frenetiche manifestazioni che da martedì stanno facendo rappresentanti di tutti i settori dell’iniziativa privata locale, per i quali la presenza degli “oaxaqueñi “ è catastrofica, perché “genererà proteste sociali, di gente che verrà da altri stati del paese a chiedere la loro liberazione e questo scoraggerà gli investimenti produttivi nello stato”, come ha detto il presidente della rappresentanza locale del Consiglio Coordinatore Imprenditoriale, José Bernal Valenzuela.

Facendo l’eco delle preoccupazioni degli uomini d’affari, Ney González ha detto che questa mattina ha parlato per telefono col prossimo segretario di Governo, Francisco Ramírez Acuña, per ribadirgli che “ il governo di Nayarit è molto molesto per la mancanza di rispetto che ha dimostrato il governo federale mandandoci questi imputati senza neanche interpellarci”.

González ha aggiunto che il trasferimento dei detenuti “è stato insensato”, perché “quando si combatte un cancro bisogna incapsularlo, non spargerlo per tutto il paese”, come secondo lui ha fatto “ l’agonizzante amministrazione di Vicente Fox Quesada inviando qui i presunti membri dell’APPO”.

Rendono dichiarazione

Alla chiusura di questa edizione, l’avvocato Jesús Juárez Cortés ha reso noto che, secondo una fonte dall’interno della prigione di El Rincón, i detenuti oaxaqueñi stanno rendendo la loro dichiarazione davanti ai tre tribunali penali, ma che ancora nessuno ha potuto parlare coi suoi parenti né con rappresentanti delle istanze di difesa dei diritti umani.

Andrés del Campo, a sua volta, ha segnalato che “esiste una grande inquietudine per lo stato delle 34 donne detenute, perché al momento che la Polizia Federale Preventiva le ha prese in Oaxaca hanno strappato a molte di loro gran parte dei vestiti e dopo quello che sappiamo è successo con le donne di Atenco, ora possiamo solo sperare che a loro non sia passato lo stesso, ma è fondamentale che possiamo vederle ”.

Durante gli scontri di sabato nel centro storico di Oaxaca, dove secondo numerosi testimoni gli elementi della Polizia Federale Preventiva (PFP) hanno scagliato biglie e pietre contro una manifestazione pacifica dell’APPO, scatenando così i tumulti, 141 persone (34 donne e 107 uomini) sono state arrestate per la strada e sono state portate nelle prigioni di Tlacolula e Miahuatlán. Altre 35 sono state dichiarate scomparse.

All’improvviso, lunedì alle 5 della mattina sono state obbligate a salire su elicotteri della PFP ed ore dopo sono atterrate qui nella prigione di El Rincón.

Ieri, a mezzogiorno circa, studenti di scuole private e leader degli imprenditori hanno manifestato fuori dal centro penitenziario per esigere che “gli oaxaqueñi ritornino a Oaxaca” perché, come ha detto l’impresario Polo García, “ Nayarit non può essere il drenaggio di tutti i rifiuti del Messico”.

(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)

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